Dal mio ufficio si vede il male
«Per questo mi chiedo da dove derivi quel malumore, da dove venga quella sensazione di buio. Mi chiedo perché ci si dovrebbe svegliare di buon umore per andare in ufficio il lunedì e tutto il resto della settimana. Così ho cominciato a farmi una piccola violenza, ho indossato un sorriso di cortesia, una faccia per tutte le occasioni fingendo che mi interessasse qualcosa di quello che facevo, come se fossi contenta di vestirmi ed uscire, felice di affrontare questo mondo violentissimo e spietato. Come se perdersi in un universo di persone che portano a spasso il proprio personalissimo dolore fosse un’attività giusta, proficua, necessaria».
“Una sequenza di storie che s’inerpica sulle pareti verticali del sostentamento giornaliero e della rassicurazione, aggrappandosi agli spuntoni dei bisogni primari che sono scivolosi oltre che taglienti. Storie che condividono una visione disillusa, una percezione parziale del mondo dettata dagli orari e dagli obblighi lavorativi, un senso di libertà alterato, quasi soppresso. Storie che condividono spesso anche i personaggi, le cui vite si attraversano l’un l’altra nella trama complessiva di questo “romanzo di racconti”.”
Dalla postfazione di Flavio Ignelzi
Raffaele Calvanese è nato a S. Maria Capua Vetere (Ce) nel 1981. Speaker radiofonico e giornalista musicale, laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’Orientale di Na-poli. Dal 2011 al 2016 ha collaborato con Radio Prima Rete, a Caserta, dove ha ideato e con-dotto “The Otherside”. Dal 2017 al 2019 è andato in onda su New Radio Network. Scrive per “Oca Nera Rock” e “Inside Music”, oltre a “ShockWave Magazine” e “Liberementi”. Figura tra i collaboratori di “Poetarumsilva” e tra gli autori della rivista “Malgrado le mosche”. Nel 2019 pub-blica con Scatole Parlanti il suo libro d’esordio Di che cosa parla veramente una canzone. Nel 2021 un suo racconto è stato inserito nella raccolta Il mistero del cuore pubblicata da Edizioni Spartaco e curata da Antonella Cilento.