Teratophobia
Il topos, il tema che prolifera in tutto Teratophobia è, come suggerisce il titolo, la paura: degli altri che sembrano mostri, del sé che esso stesso sembra un mostro – nella carne, nel corpo, nella mente, nella vita. Un’aperta confessione lucida, che si aggroviglia in sequele di immagini potenti che vanno a scontrarsi con le esperienze individuali del lettore. Merito di questa raccolta è proprio la capacità di risultare sì confessionale, ma al contempo di programmare un confessionalismo che riesce ad azzerare l’intimismo lirico, e di donarsi dunque come un’eucarestia, facendosi corpo letterario non più proprio dell’autore ma di tutti.
Dalla prefazione di Andrea Donaera
Vorrei che coi geni mi avessi passato il mestiere
di mani ruvide e di spalle sudate
ma l’eredità non cede ai capricci
Ti trovo lo stesso: stampo scelto
della fronte aperta
di tuo ho il passo chiuso
l’assenza di rumore
Mi rivedo bambina
che sporgo sul camion
la bestia azzurra ti obbedisce
e mi sembra tutto alto
in quelle cinque di mattina
C’era odore di ferro
gli scarponi rinforzati
– sui pedali come cani stesi
il cruscotto socchiuso
– labbra strette a un respiro
e le macchie nere sul sedile
Nessun suono ma un soffio
di motore a grattare
da vecchio polmone
Ma in queste sere di urla
ti arricci sul piatto
con la pelle più spessa
e non so se è un tenerti distante
la difesa di qualcosa che c’era
Vorrei che coi geni mi avessi passato il mestiere
di aprire gli occhi solo quando conviene
Mi riconosco la radice:
figlia appena abbozzata
di un uomo in partenza:
fai dei bar una cella alveare
un riposo sbiancato dai neon
Vorrei che coi geni mi avessi passato il mestiere
di essere ancora capace
di quello sguardo lontano
– di te
Gaia Giovagnoli (Rimini, 1992) è laureata in Lettere Moderne e in Antropologia Culturale presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. Tra il 2015 e il 2017 è stata ospite di festival letterari nazionali come “Parco Poesia” e “Poié – Le parole sono importanti”; nel 2015 è risultata finalista al Premio Violani Landi, nel 2017 è stata finalista al “Certamen Isotteo” di Rimini e ha vinto il “Certamen” organizzato dal Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna. Suoi testi sono apparsi in diversi blog, tra cui “Interno Poesia”, “Poetarum Silva” e “Spagine”. Teratophobia è la sua opera d’esordio.