Recensioni – Le cose che esistono
Sannio Teatri e Culture – settembre 2017
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Daniela Montanari – ottobre 2017
Un movimento introverso che si aggrappa, che non vuole restare dentro, è quello che obbliga Salvatore Azzarello a scrivere. Nella silloge “Le cose che esistono” l’autore ci dona la visione di una città che lo punge come scorpione eppure lo aspetta; una madre che si lascia ammirare quasi di nascosto, una lei stupida, aguzzina quasi, che migra da ragazza, a strada, a spiaggia.
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Mille splendidi soli – ottobre 2017
È il viaggio del poeta che lo portarà via dalla sua Terra, il risveglio di un’alba che non gli apparterrà:
Ma l’alba che non mi appartenne
avvenne alla fine di agosto:
…La terra che muore ai gerani
moriva al sorriso di dio
quel dio che sorride; e ti odia.
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Zest Letteratura Sostenibile – ottobre 2017
Il sole di Azzarello è quella di una nitidezza schietta, coraggiosa a tratti, mai sterile o di maniera. «Perché l’estate moltiplica i tuoi agguati/ (l’odore di terra bruciata, le cene in terrazza)/ impossibile che tu non appaia/ schiacciando la cicca irrequieto/ le occhiaie infossate, il sorriso pirata».
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L come libro – ottobre 2017
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Social Periodico- Novembre 2017
“Quel nulla d’inesauribile segreto“, quasi sembra si stia svelando oggi, nei tempi dell’immediatezza e delle meditazioni. Questa, connessa ad uno dei versi più evocativi del Novecento, è la prima intuizione che mi ha suscitato l’opera di Salvatore Azzarello”.
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Menti Sommersi – marzo 2018
Una poesia, quella del giovane Salvatore Azzarello, costruita intorno a una Sicilia che, da isola, diventa metafora di un modo di abitare il mondo, senza ricalcarsi però nel tipico lirismo che la decanta; una poesia che si muove poi verso Altavilla, e poi Urbino a cui sono dedicati alcuni tra i versi più belli delle raccolta, per arrivare fino a Lugano.
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