Recensioni – Telegrammi
Zest Letteratura sostenibile – novembre 2016
Nella raccolta di Anna Ruotolo i telegrammi sono pezzi di carne velina che si appuntano con spilli dalle teste tonde e colme di ricordi; ricordi di un’atmosfera rarefatta e mai desueta, di parole che sfocano per poi riprendere nitidezza e restituire un fermo immagine che si anima e muove come una gif dalla quale si resta rapiti: è l’universalità del sentimento che ammicca.
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Il Mattino di Caserta – novembre 2016
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Daniela Montanari – novembre 2016
Anna Ruotolo ama le poesie, l’idioma spagnolo e, in maniera piuttosto evidente, non è più da annoverare tra le nuove voci della poesia.
Abile nel comporre vere e proprie liriche, quasi che fossero forme di haiku personalizzate, pronte per essere telegrafate al grande assente.
In “Telegrammi” ci racconta una storia d’amore e d’urgenze, di viaggi e, soprattutto, di come riesce a sublimarne l’attesa.
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Teatri e Culture – novembre 2016
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Maria Rosaria Ferrara – novembre 2016
È questa la sensazione, come quella di un messaggio lasciato prima che sia tutto concluso; come a voler dire prima di dimenticare, per non lasciare nulla di non detto o qualcosa in sospeso. Messaggi che sono come ammonimenti, note, appunti prima di un viaggio, oppure prima di ritrovarsi dopo una separazione.
Messaggi come confessioni tenere, difficili, delicate eppure urlate in modo forte. E questi messaggi comprendono sensazione di un momento.
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Un libro sul sofà – dicembre 2016
“E allora tutto si riaccende, tutto riceve nuova luce per cui è possibile anche aggirarsi in «una sera un poco meno notturna», e la poetessa arde tutta di passione.”
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Il piacere di scrivere – dicembre 2016
1) Come nasce la tua passione per la poesia?
È spontanea. Non si sceglie. Un giorno leggi un verso e capisci che dentro c’è un divenire che ti specifica e ti aumenta. E scrivere versi vuol dire partecipare a quel divenire.
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Cinema free online – dicembre 2016
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Rai News – gennaio 2017
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Fare voci – marzo 2020
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